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Guida alla consultazione del sistema



L’esigenza di poter disporre di una soluzione applicativa in grado di gestire globalmente dati storico archivistici strutturati – in base ai principi del Web Semantico – in formato RDF, e capace di fornire modalità di esposizione e navigazione/ricerca delle informazioni efficaci ed innovative, ha portato il Centro MAAS a realizzare un impianto software interamente basato su componenti open source, che riprende ed estende, personalizzandole, le funzionalità di base offerte da Exhibit, piattaforma libera sviluppata all’interno del progetto SIMILE dal Massachusetts Institute of Technology (MIT). Di seguito si fornisce una breve introduzione all’uso dell’applicativo realizzato per il progetto ISMA a partire dalle sue funzionalità di navigazione e ricerca.
L’applicativo si presenta sostanzialmente suddiviso in due spazi funzionali ben distinti: la parte superiore della schermata è dedicata alla navigazione e alla ricerca, la parte inferiore alle diverse modalità di visualizzazione dei risultati.
Le potenzialità offerte dalla classificazione a faccette vengono sfruttate appieno per dare all’utente immediata contezza dell’universo informativo coperto dalla banca dati, attraverso una diretta esposizione delle classi di oggetti in essa rappresentate: ciascuna faccetta costituisce di fatto un indice di campo che espone a vista valori e frequenze, agendo sui quali è possibile impostare direttamente frasi di ricerca articolate e complesse.
All’inizio della navigazione, le informazioni disponibili si trovano integralmente esposte nelle liste di valori che compongono nel loro insieme le faccette; sulla base di ordinamenti personalizzabili. I valori formanti i vari indici sono affiancati da una cifra indicante la frequenza (numero di occorrenze) di quel singolo valore nella classe informativa di appartenenza; la cifra cambia man mano che si impongono scelte nella navigazione, indicando il numero di unità informative presentanti gli attributi selezionati nel subset di risultati sottostanti. La scelta di un termine su una faccetta comporta una conseguente riconfigurazione del sistema: le liste si aggiornano presentando esclusivamente i valori corrispondenti alle opzioni impostate, restringendo progressivamente il focus sull’oggetto della query. Attraverso una input box collocata nella zona di ricerca, è possibile introdurre criteri di ricerca ulteriori, inserendo un termine di ricerca testuale aiutati da una funzionalità di completamento assistito del termine che si sta introducendo secondo la modalità “keyword in context”. È possibile inoltre agire su una barra del tempo per impostare un range di date di riferimento entro cui si desidera confinare i risultati della ricerca.

I risultati della ricerca occupano la parte inferiore della schermata, e sono organizzati simultaneamente in diverse modalità di presentazione: una sintetica scheda riepilogativa dei dati del record (sintesi); una modalità eventi, che ricolloca graficamente su una linea temporale i record trovati; infine, in presenza di toponimi convenientemente utilizzabili, una presentazione per luoghi che organizza i risultati esponendoli (georeferenziandoli) nella visualizzazione GoogleMaps. Da ciascuna unità informativa presente in ognuna di queste possibili visualizzazioni di elenchi di risultati si apre la relativa scheda di dettaglio, a sua volta collegata a eventuali oggetti digitali ad essa associati.

La zona risultati offre anche – nella parte in alto a destra – la possibilità di gestire ulteriormente i record in essa presenti, attraverso funzioni di analisi degli indici e relativo export in formato csv, o di stampa delle schede complessivamente esposte.

Nel rispetto di queste caratteristiche generali del modello, sono state introdotte una serie di personalizzazioni atte a rispondere alle esigenze descrittive di uno specifico contesto informativo come quello realizzato nel progetto ISMA.

L’applicativo ISMA si presenta articolato in tre schermate o “viste” distinte, selezionabili tramite un clic del mouse sui rispettivi “tab”, che prende il nome dalla tipologia di oggetti logici esposti nella zoa dei risultati: unità archivistiche,produttori/biografie, oggetti digitali. Ognuna delle viste è caratterizzata dalla presenza di specifiche faccette che consentono di impostare filtri di ricerca estremamente raffinati sull’informazione offerta dal sistema.



La vista unità archivistiche presenta una prima faccetta fondi archivistici, tramite cui è possibile selezionare uno specifico fondo, nel caso in cui si volessero effettuare ricerche mirate in questo senso. Va precisato peraltro che solo alcuni dei canali di ricerca implementati risultano applicabili a tutti gli inventari presenti nel sistema, poiché, in virtù del carattere eccezionalmente complesso della propria struttura informativa e degli strumenti di ricerca, contemporanei e coevi, che lo corredano, per l’Archivio della Pia casa della visitazione degli orfani Santa Maria in Aquiro vengono fornite molteplici chiavi di accesso al patrimonio documentario, non replicabili per gli altri complessi archivistici inventariati. Nella seconda e terza faccetta trovano posto le 6 voci di indice elaborate per l’accesso ai fondi; in ognuna delle faccette viene presentata di default una tipologia di indice, che può essere cambiata azionando la freccetta posta a destra dell’intestazione di faccetta.



Sarà possibile in tal modo scegliere, nella prima, tra cose notevoli, enti, palazzi ville casali terreni; nella seconda, tra antroponimi, toponimi, chiese. I termini di indicizzazione che valorizzano le faccette sono accompagnate da un numero che indica la frequenza di quel valore all’interno del sistema, o – nel corso della navigazione – del sottoinsieme di dati ottenuto progressivamente attraverso l’impostazione di filtri di ricerca. Delle 6 tipologie di indice, solo tre (enti, antroponimi, toponimi) risultano adottate da tutti i fondi offerti in consultazione dal sistema, mentre una piena valorizzazione di tutte le chiavi di indicizzazione è presente solo per l’Archivio della Pia casa della visitazione degli orfani Santa Maria in Aquiro;

Nella prima vista la zona dei risultati mette a fuoco le unità archivistiche attraverso tre diverse modalità di esposizione, che come già indicato, offrono una esposizione sintetica del record che dà accesso alla scheda descrittiva completa. Le schede unità archivistiche presentano le informazioni descrittive ricondotte al tracciato dati elaborato nel corso del progetto, e contestualizzate in una rappresentazione grafica ad albero della struttura gerarchica emergente dalla descrizione inventariale, dinamica e navigabile interamente da qualunque livello gerarchico venga raggiunta.

Per l’Archivio della Pia casa della visitazione degli orfani Santa Maria in Aquiro risulta presente una doppia struttura gerarchica: nella prima viene riprodotta una organizzazione delle carte fedele alla sequenza dei tomi data dal riordinamento settecentesco del Magni, mentre nella seconda è stato introdotto un ordinamento in serie “virtuali”, che evidenziano in particolare gli aggregati documentari corrispondenti alle “carte dei benefattori”. Le due gerarchie parallele vengono presentate contestualmente nella scheda dell’unità di descrizione archivistica, consentendo così un utile confronto tra proposte di riordinamento concorrenti.



Altra inedita e sperimentale modalità di rappresentazione dei risultati si raggiunge attivando, nella zona risultati di questa vista, la modalità “Luoghi”: alle consuete modalità di esposizione affidata alle API di GoogleMap infatti è stata sovrapposta (previa georettificazione), limitatamente alla città di Roma, una carta del 1748 elaborata da Giovanni Battista Nolli, che consente di collocare sulla mappa record indicizzati anche in base alla toponomastica cittadina (es. “case in Piazza di Spagna”). Un apposito slider permette di regolare il livello di trasparenza della mappa antica rispetto all’impianto contemporaneo di GoogleMap, consentendo così di collocare i record che presentano tali elementi di indicizzazione in un contesto cartografico storicizzato.



La seconda vista, produttori/biografie, è dedicata alla ricerca sui soggetti in varia misura coinvolti nel contesto di produzione delle carte descritte dal sistema. Nella vista è possibile filtrare i profili storici o biografici attraverso il ricorso a faccette distinte in base alla tipologia istituzionale (enti, persone/famiglie), oppure sulla base della documentazione di cui risultano essere produttori o “biografati” (faccetta documentazione collegata).



La terza vista, oggetti digitali, offre la possibilità di navigare la documentazione primaria digitalizzata sia attraverso la riproposizione del fenomenale lavoro settecentesco di classificazione elaborato dall’archivista Magni (faccetta indice Magni), sia attraverso gli elementi di indicizzazione introdotti dal prezioso lavoro di metadatazione degli oggetti digitali condotto all’interno del progetto ISMA (faccetta voci di indice). Nella faccetta unità archivistiche vengono invece riportate individualmente le denominazioni delle unità oggetto di digitalizzazione, affiancate da un valore numerico che indica il numero di carte di cui si compone ciascuna unità digitalizzata.



Nella zona risultati, la scheda descrittiva dell’oggetto digitale consente la visualizzazione dei metadati di contesto della risorsa digitalizzata, e l’accesso alla sua riproduzione digitale, offerta tramite un visualizzatore che ne consente un rapido ed intuitivo scorrimento delle pagine, con funzioni di zooming e di scorrimento tramite mouse della pagina zoomata.