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| - Di famiglia genovese, Girolamo. è figlio di Simone e di Argentina, figlia di Bartolomeo Campofregoso, residenti in Ajaccio, ha un fratello, Bartolomeo, che muore tra il 1541 ed il 1545 lasciando i suoi beni a Girolamo e ad Argentina. Nel 1548 conosciamo un istromento di immissione in società degli appalti delle dogane di Roma e altre dello Stato ecclesiastico fatto da Tobia Pallavicini e altri a favore di Girolamo (t. 27.189); nel 1561 ottiene il privilegio di nomina a cittadino nobile romano (t. 6.1). Nel 1565 viene nominato esattore generale delle gabelle in alcune terre di Marittima e Campagna; è commissario del Sussidio caritativo e commissario del Sussidio triennale. Nel 1573 compra per abitazione una casa in via della Scrofa da Camillo de Rustici, 1573 ott. 27 (t. 27.325). Tra le sue carte sono presenti documenti delle famiglie Piccaluga, Campofregoso, Centurione con provenienza Genova Ajaccio e Roma. In archivio non sembra presente il suo testamento a favore degli Orfani ma solo un istromento di procura da parte della Pia casa a recuperare l'eredità spettante consistente nella terza parte dei beni Piccaluga.
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